Nottetempo è una piccola casa editrice con un grande passato che richiama grandi nomi dell’editoria, Einaudi e Bompiani. Per una casa editrice piccola per sopravvivere si devono azzeccare libri belli e che vendono. Descrivendo la vostra collana ammiraglia, quella di narrativa, lei ha detto che il principio che vi guida nella scelta è la leggerezza (in senso Calviniano), mi cita qualche autore?
In realtà ci siamo ispirati a Calvino quando abbiamo fondato la casa editrice, nel 2002, perché Calvino ha creato la collana dei “Centopagine” in Einaudi. All’inizio infatti pensavamo a proporre solo testi molto brevi, cosa che abbiamo immediatamente contraddetto (molto ironicamente). Oggi il tema della leggerezza cerchiamo di tenerlo presente, ma non è la nostra unica stella polare. Sicuramente nel senso che lei mi chiede posso citare Judith Schalansky, Milena Agus, Burhan Sonmez, la stessa Ginevra Bompiani di cui abbiamo pubblicato un bellissimo libro, ma io le direi anche Giulia Corsalini, Eva Baltasar, Rachel Ingalls. Per qualche motivo, non posso non citarle il nostro bravissimo autore cinese Yan Lianke, che credo Calvino avrebbe potuto amare.