È stata modificata la programmazione editoriale, sono state ritardate alcune uscite?
L’ultimo libro di Amélie Nothomb, Sete, è uscito in libreria il 20 febbraio, ed è stato in classifica fra i libri più venduti di narrativa straniera per 3 settimane. Amélie doveva venire in Italia per presentare il libro il 26 febbraio, avevamo prenotato sale di presentazione prestigiose a Napoli, a Firenze, a Parma e a Reggio Emilia, pagato gli aerei e i treni. Il viaggio abbiamo deciso di cancellarlo appena sono cominciate ad arrivare le notizie della pandemia. Il 4 marzo doveva uscire il libro di Gospodinov, Tutti i nostri corpi, e anche lo scrittore bulgaro doveva venire in Italia per ritirare un premio e presentare il libro. Tutto cancellato. Abbiamo mantenuto al 5 marzo l’uscita del libro di Paolin, Anatomia di un profeta. Un libro bello e complesso, per il quale le presentazioni con l’autore, gli incontri con il pubblico sarebbero stati importanti, ci contavamo molto… L’11 marzo le librerie hanno chiuso i battenti. Marzo, aprile e maggio sono stati mesi disastrosi. Hanno sofferto tutti i libri che sono usciti in quel periodo o poco prima, libri che non hanno avuto tempo di respirare in libreria, che la paura, l’ansia per il domani, il lockdown hanno relegato in un luogo remoto della mente. Ottime recensioni, belle presentazioni su Facebook, possono non servire a nulla se poi le librerie sono chiuse, se la gente ha altri pensieri. È così e non puoi farci niente.
Ora poi ci viene chiesto di accorpare i giri promozionali, di ridurre le uscite. Questo vuole dire ovviamente ridurre il fatturato, già ridotto (quando non annullato) nei mesi precedenti. Sono una lottatrice e un’ottimista per natura, non mi piace piangermi addosso, ma certo ci vorrà parecchio tempo per uscirne fuori. E bisognerà cambiare qualcosa, davvero e nel profondo.