La sua scrittura, delicata e pungente, raffinata e colta, porta in Italia le atmosfere di una Belgrado senza tempo, i moti dell’animo che sconvolgono e rendono dannatamente bello l’universo umano, le dinamiche e le relazioni che nutrono gli incontri tra la sua Serbia e il nostro paese.
Tra le novità in libreria, invece, abbiamo dei libri bellissimi che non vediamo l’ora di esporre nel nostro stand: il primo, Miele sul coltello, è un romanzo strepitoso, che gioca ed è incentrato sulla potenza della lingua, dell’albanese Romeo Çollaku.
Il secondo è un saggio di un altro grande scrittore del paese delle Aquile, Ardian Vehbiu: Cose portate dal mare è un saggio che si legge come un romanzo e racconta la costruzione dell’Italia nell’immaginario collettivo albanese ai tempi del regime; le “cose portate dal mare” sono gli oggetti che arrivavano sulle spiagge albanesi e che lasciavano immaginare ai cittadini di quella terra un Occidente nuovo, dinamico, diverso, particolare, un universo da raggiungere.
Infine, l’ultima novità è il “romanzo corale” dell’algerino Mohamed Magani: Scena di pesca in Algeriarestituisce il quadro multiforme di un’umanità accarezzata con sottile ironia nelle sue incongruenze e bizzarrie, nei suoi difetti e negli umori incostanti.