Cosa hanno in comune Lutero, la Russia, il ’68 e l’Islam? Senza dubbio l’idea di Rivoluzione. Simboli di epocali mutamenti nel pensiero, nella cultura materiale, nella politica e nella società, hanno segnato in profondità la storia italiana ed europea. Su tutto questo il Pisa Book Festival accenderà i riflettori dal 10 al 12 novembre con una serie di imperdibili eventi e ospiti.
A cinquecento anni dalla Riforma protestante, Lutero, la monumentale monografia scritta dallo storico Adriano Prosperi, ricostruisce il quindicennio in cui il monaco s’interrogò sulla libertà del cristiano, sulla parola di Dio rivelata nella Bibbia e sulla grazia divina. La frattura operata da Martin Lutero non fu solo spirituale, ma anche politica, favorendo la nascita di due Europe contrapposte e destinate a combattersi per secoli. Se conoscere Lutero può essere la chiave per capire l’Europa e la Germania di oggi, è d’obbligo l’appuntamento di sabato con Adriano Prosperi, che converserà sul tema Tra scienza e fede: Lutero alle origini dell’Europa moderna. “Oggi, questo mezzo millennio dalla pubblicazione delle tesi propone a una Germania egemonica di nuovo unita, ma anche a un’Europa dalla zoppicante unità, il compito di fare i conti con l’eredità di Lutero – scrive Prosperi nella prefazione della sua monografia sul monaco sassone – è l’occasione per riflettere sull’atto di nascita della storia moderna, ma anche sulla rinata schiacciante forza economica di una Germania chiamata a interpretare la sua missione nei confronti dell’Europa”.
Alter ego d’eccezione per Adriano Prosperi sarà Vincenzo Barone, scienziato e direttore della Scuola Normale di Pisa: “Lutero ebbe un approccio del tutto rivoluzionario nei confronti della dottrina cristiana. Non si fidò dei dogmi stabiliti dalla Chiesa di Roma – dice Barone – non accettò le verità imposte da altri, ma andò alla ricerca diretta delle fonti, interpretandole in base alla propria coscienza e alle personali esperienze. Un metodo empirico che in qualche modo ricorda quello che si impose pochi anni più tardi con Galileo nella scienza e che – conclude lo scienziato – ancora oggi è alla base dello studio e della ricerca in tutti i campi del sapere”.
Alla fiera nazionale dell’editoria indie ampio spazio per un altro importante anniversario: cento anni fa la Rivoluzione d’ottobre in Russia scriveva un nuovo capitolo della storia mondiale segnando profondamente il Novecento. Oltre allo speciale mini-evento Processo a Lenin. L’ultima parola alla giuria popolare, con Franco Andreucci nei panni del giudice ed Ettore Cinnella e Guido Carpi in quelli di accusa e difesa, sono in programma altri due incontri di approfondimento: per Repubblica Caffè, venerdì 10 alle 15, Davide Orecchio racconterà Mio Padre la Rivoluzione (minimum fax); bambini e ragazzi sono invitati sabato alle 11 all’appuntamento con La stella rossa di Ivan. Un ragazzo incontra la Rivoluzione russa (Istos), insieme a Teresa Porcella, Stefano Garzonio, professore di Slavistica all’Università di Pisa, e l’editore Carlo Scorrano.
Da due rivoluzioni e i loro anniversari a un altro, che prende le mosse proprio da Pisa. Il 1968, con i suoi fermenti, le contestazioni, le battaglie, le utopie e le conquiste sarà ricordato nel mini-evento Il Sessantotto a Pisa, 50 anni dopo. Dalla città della Torre pendente ebbe infatti inizio la rivolta studentesca che, con le Tesi della Sapienza del 7 febbraio 1967, contaminò poi tutte le altre città d’Italia. Sabato 11 alle 12 quella pagina di storia nazionale e locale sarà ricordata dal giornalista Giuseppe Meucci e dallo storico dell’arte Stefano Renzoni, autori e curatori del libro Il Sessantotto. Immagini di una stagione pisana (Pacini Editore), arricchito da una testimonianza di Massimo D’Alema (che di quegli anni pisani fu protagonista) e collegato alla Mostra dossier che sarà inaugurata il 6 novembre a Palazzo Blu; con loro ci saranno Andrea Mariuzzo, ricercatore di Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore e fra gli autori della pubblicazione, e il giornalista Giorgio Meletti del Fatto Quotidiano.
Se il 1968 ha aperto una nuova frontiera per il pensiero e per l’etica moderna, oggi un altro fenomeno collegato al superamento dei confini travolge la società e alimenta il dibattito. Migranti, migrazioni e le ingiustizie del mondo (Della Porta Editori) è il titolo del libro e dell’evento con cui l’economista Alberto Chilosi cercherà di rispondere ad alcune domande cruciali: da cosa dipende il diverso sviluppo economico dei Paesi, come fare per ridurre le diseguaglianze all’origine delle pressioni migratorie, quali sono le opzioni di politica migratoria? Un libro dedicato a tutti coloro che devono prendere decisioni politiche, ma anche per chi vuole semplicemente capire, senza pregiudizi, il fenomeno più dirompente del XXI secolo. L’autore lo presenterà al Pisa Book Festival in anteprima nazionale sabato alle 18 insieme al giornalista Luigi Vicinanza, direttore del quotidiano Il Tirreno.
Collegata in molti casi al fenomeno migratorio, perché responsabile della fuga di intere popolazioni perseguitate per il loro credo religioso, è l’Isis, l’organizzazione jihadista che sparge terrore nel nome di Allah. Sono due gli incontri di approfondimento in programma al Pisa Book Festival 2017; si parte venerdì 10 alle 12 con il giornalista Giampaolo Cadalanu che al Repubblica Caffè racconterà la vita quotidiana sotto l’Isis e presenterà il suo libro Samer. I diari di Raqqa (Mimesis Edizioni). Sabato 11 alle 11, toccherà allo scrittore arabo-americano Terence Ward, raccontare il mondo islamico nel mini-evento L’Isis spiegato ai ragazzi, argomento del suo ultimo libro (LEF edizioni).