Sorpresa agli stand del Pisa Book Festival per l’arrivo anticipato di due scrittori del momento. Attesi per gli incontri del pomeriggio, Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega e autore del libro Le otto montagne (Einaudi) e Alberto Rollo, ora al suo debutto come scrittore con Un’educazione milanese (Manni Editore) hanno trascorso la mattina fra gli stand del Pisa Book Festival, anche loro desiderosi di scoprire le ultime novità delle 160 case editrici indipendenti presenti al salone.
Selma Dabbagh, introdotta da Joseph Farrell, ha presentato per la prima volta in Italia il suo Out of it. Fuori da Gaza (Il Sirente). Sono bastate poche pagine per incantare il pubblico, toccato da una storia d’amore calata nel difficile scenario di Gaza. Grande partecipazione al Repubblica Caffè per La ragazza sbagliata di Giampaolo Simi, un noir ambientato nell’Italia del 1993: “Ho molti ricordi personali legati a quell’anno. Pensavamo fossero finiti gli anni ’80, ci sembrava che fosse iniziata una nuova era per l’Italia. Eravamo un Paese pieno di speranze, arrivava Internet, la musica era folk e c’erano i Nirvana – ha spiegato lo scrittore – Ma sotto di noi, c’erano già le grandi placche del potere oscuro che irrompeva con la strage degli Georgofili”. Durante l’incontro, l’annuncio a sorpresa della prossima uscita per la Rai di una serie di noir in 12 puntate delle quali Simi ha scritto la sceneggiatura.
Ha attirato l’attenzione del pubblico l’incontro finale della sezione Parataxe con Martin Jankowski, scrittore e poeta berlinese. Dal 2017 è responsabile del progetto Parataxe, che quest’anno ha debuttato al Festival: “Col nostro progetto – ha detto Jankowski – valorizziamo i traduttori non madrelingua in Germania e in altri Paesi europei e li spingiamo a fare letteratura. Troppe volte ci si dimentica che anche i traduttori sono autentici scrittori. Grazie a Parataxe, valorizziamo il multiculturalismo e veicoliamo l’identità culturale anche in altre lingue”. Apprezzato il reading del poeta Eugene Ostashevsky, scrittore e traduttore madrelingua russo coinvolto nel progetto nato a Berlino ed esperto di multilinguismo: “Nel mio libro Il pirata che non conosce il valore di Pi greco racconto la relazione affettiva fra un pappagallo e un pirata e dimostro che, anche quando parliamo la stessa lingua, i significati delle cose che diciamo sono diversi e percepiti in modo diverso”.